La stella di Natale di Boris Pasternak

La poesia Stella di Natale del premio Nobel Boris Pasternak letta dalla corsista Ina Sapunova in lingua russa. Di seguito il testo in italiano e il video. Buon Natale a tutti!!!

La stella di Natale di Boris Pasternak

Era pieno inverno.

Soffiava il vento della steppa.

E aveva freddo il neonato nella grotta

Sul pendio della collina.

L’alito del bue lo riscaldava.

Animali domestici

stavano nella grotta,

sulla culla vagava un tiepido vapore.

Scossi dalle pelli le paglie del giaciglio

e i grani di miglio,

dalle rupi guardavano

assonnati i pastori gli spazi della mezzanotte.

Lontano, la pianura sotto la neve, e il cimitero

e recinti e pietre tombali

e stanghe di carri confitte nella neve,

e sul cimitero il cielo tutto stellato.

E lì accanto, mai vista sino allora,

più modesta d’un lucignolo

alla finestrella d’un capanno,

traluceva una stella sulla strada di Betlemme.

Per quella stessa via, per le stesse contrade

degli angeli andavano, mescolati alla folla.

L’incorporeità li rendeva invisibili,

ma a ogni passo lasciavano l’impronta d’un piede.

Una folla di popolo si accalcava presso la rupe.

Albeggiava. Apparivano i tronchi dei cedri.

E a loro, “chi siete? ” domandò Maria.

“Noi, stirpe di pastori e inviati del cielo,

siamo venuti a cantare lodi a voi due”.

“Non si può, tutti insieme. Aspettate alla soglia”.

Nella foschia di cenere, che precede il mattino,

battevano i piedi mulattieri e allevatori.

Gli appiedati imprecavano contro quelli a cavallo;

e accanto al tronco cavo dell’abbeverata

mugliavano i cammelli, scalciavano gli asini.

Albeggiava. Dalla volta celeste l’alba spazzava,

come granelli di cenere, le ultime stelle.

E della innumerevole folla solo i Magi

Maria lasciò entrare nell’apertura rocciosa.

Lui dormiva, splendente, in una mangiatoia di quercia,

come un raggio di luna dentro un albero cavo.

Invece di calde pelli di pecora,

le labbra d’un asino e le nari d’un bue.

I Magi, nell’ombra, in quel buio di stalla

Sussurravano, trovando a stento le parole.

A un tratto qualcuno, nell’oscurità,

con una mano scostò un poco a sinistra

dalla mangiatoia uno dei tre Magi;

e quello si voltò: dalla soglia, come in visita,

alla Vergine guardava la stella di Natale.