Attraversamenti: anfore in fondo al mare

ATTRAVERSAMENTI dall’O.P.G. al penitenziario, è il titolo del seminario
studio, tenutosi giorno 6/12/2022 presso la Casa Circondariale di
Barcellona Pozzo di P.G.
Durante questa occasione ricca di spunti interessanti e formativi,
abbiamo avuto l’opportunità di conoscere le storie, di un passato ormai
lontano, di alcuni internati ricoverati presso lo storico Ospedale
Psichiatrico V. Madia di Barcellona P.G.
Persone, che in un momento particolare della loro vita, hanno perso
l’orientamento ritrovandosi in una strada buia. Molti di loro, hanno
lasciato il segno del loro passaggio, uno di questi è Luca con una poesia
intitolata “Anfora”.
L’autore, attraverso i suoi versi esprime in tutta la sua interezza il disagio
emotivo che prova durante il periodo del suo ricovero. Si definisce
un’anfora dimenticata sul fondo del mare, dai colori sbiaditi e dalla creta
ormai corrosa dal tempo. Il ricordo del passato è vivo, ma emerge
nell’autore la paura di essere dimenticato. Allo stesso tempo, è forte in
lui la speranza un giorno di poter riemergere e di ricominciare.

Ma ecco la poesia, un perfetto esempio di poesia novecentesca che riecheggia l’età classica.

Chi potrà mai leggermi l’animo,

chi saprà mai il mio dolore e la mia prigionia

                                                  ( nel fondo di un oceano).

Non sono che un’anfora nel fondo del mare,

costruita da un artigiano, del tempo.

Ormai sbiaditi i miei colori,

il marmo e la creta splendore di un tempo: corrosi!

Sono solo un ricordo di vecchie mani sane e prodighe d’ingegno,

solo un ricordo, perso in un tempo che giace lontano. Ormai…

Un antico splendore, però… ricordo: di tutti, allorquando nacqui.

Sorrisi, elogi ed auspici.

Ma l’acque malsane mi sprofondarono in tanta buia lontananza dal sole.

Fui buttato a mare anfora ed ivi giaccio conscio di ciò che fui un tempo.

Vorrei riemergere dal fango, ma più nessuno ha ricordi ormai,

la memoria si fa breve, il sole scompare dietro oscure nubi

tutto nasce per perire: e così un po’ per volta, la mia speranza.

Un giorno fui una bella anfora per mano di quel bravo artigiano.

Se solo le profondità si dissolvessero, svanissero,

forse qualcuno mi riconoscerebbe,

potrebbe forse con cautela

dissetarsi ancora, e bearsi dei sorrisi di allora, persi in un profondo nulla…